L'impegno dell'artista si misura anche con la scrittura: poesie, racconti, romanzi e collaborazioni continuative con giornali.
Un quadernetto, un blocchetto e un mozzicone di matita nelle sue tasche lo trovavi sempre e li usava in continuazione: durante una traversata in ferry Lido piazzale Roma, durante gli interminabili interventi delle riunioni di partito o durante le soste di passeggiate in montagna o in pizzeria, sia per schizzare sia per scrivere poesie, appunti per una riunione o una mostra.
1963-'67 Nel corso del '63 collaborò alla redazione della terza pagina de "Il Veneto" con articoli dedicati all'arte figurativa, ve ne proponiamo uno "Civiltà e poesia".
Dal '64 al '67 collaborò alla redazione della rivista "Minosse" con articoli sull'arte figurativa e di critica d'arte, vedi i due articoli.
1964 Tre quadri mai dipinti (cliccando si possono leggere i testi e ascoltarne la lettura)
Nel 1964 in occasione di una mostra collettiva alla Bevilacqua la Masa l'artista come provocazione presentò libricino di quattro foglietti nei quali descriveva tre quadri soltanto immaginati mettendo in primo piano il problema decisivo: per l'arte moderna sono necessarie un'ideazione più razionale che fantastica.
1977-1981 da "Informazione Arti Visive" periodico del Sindacato provinciale lavoratori Artisti visive di Venezia CGIL, co-fondato con Toni Toniato, Gea D'Este, Guido Sartorelli, Luigi Viola, Guido Sacchetto.
1992 Barbablu dei tormenti, romanzo pubblicato con lo pseudonimo di Paolo Lerny da Supernova Edizioni di Venezia e che lui stesso definirà:
"L'opera prima di un artista che da anni è presente sulla scena con il suo operare, sia esso la pittura, lo scrivere d'arte o di poesia, il suo impegno sociale e politico. Con questa prosa tenta di svelare con la parola scritta quello che il colore e il segno (luoghi questi delle confessioni segrete) non possono dire mai esplicitamente, lungamente e fino in fondo".