Un uomo si annoia davanti al televisore che racconta non si sa cosa, questa sera senza volerlo si trova a fare i conti con la sua vita, un buon lavoro senza particolari problemi, niente moglie, un rapporto normale con le donne. Appunto, normale. Forse è per questo che da un po di tempo acquista giornali e riviste hard, che cerca ogni programma tv che possa in qualche modo eccitarlo, stimolarlo, suggerirgli fantasia. Possiamo tranquillamente dire che quest'uomo desidera sesso. Andare con le prostitute non gli va più, troppo semplice, rapido, volgare, inutile, si giustifica. Ciò che vuole non è scaricarsi ma, al contrario caricarsi, di voglie, esasperazioni, tensioni, sente la necessità di riconoscersi un animale del sesso, come legge su quei giornali dalle foto esasperate, dai testi paradossali, eppure così stimolanti nell'assurdità delle proposte tanto desiderabili. Sfoglia pagine di annunci che promettono di tutto, è solo questione di dar inizio alle danze -si dice ridacchiando-, lo fanno in tanti e dunque deve per forza essere facile farlo, meglio naturale. Uno di questi annunci chiede uno schiavo per signore particolari, dice proprio così. La fantasia si eccita. E poi da qualche giorno si sente strano, come in attesa di qualcosa di indefinito e imponderabile... L'abbiamo detto, questa sera il suo animo è torbido, e appunto per questo assolutamente libero da ogni convincimento morale, da ogni timore e vergogna, un animo senza tremori, nel limbo della coscienza e delle abitudini, in bilico esatto tra i freni inibitori dell'abitudine e la certezza di sé, del riconoscimento del proprio essere individuo libero e dunque capace, volendo, di affermare le proprie necessità fuori dalle convenzioni comuni, dalle leggi dell'essere nella norma e normali. E capace questa sera di dire a se stesso con decisione ma che cosa è mai la normalità, l'essere libero, se non vi è la prova costante della propria condizione e del proprio grado di autonoma libertà, in ogni momento, e non una volta per sempre?, e non sentirsi retorico o ridicolo, proprio adesso che qualcuno, una donna poi, gli promette una erotica schiavitù.
Alza il telefono è fa ciò che non avrebbe mai pensato di poter fare, forma il numero e attende senza agitazione, e non se ne sorprende, che qualcuno risponda. Dopo, tutto è più facile, la voce roca della donna sa di dominio, gli dice in breve cosa dovrà essere il loro incontro e fissano l'appuntamento, sarà per domani sera. Quando posa il ricevitore l'uomo si sente svuotato, avverte con piacere il tepore della stanza attorno a lui, si sistema meglio sul divano, si sente protetto, respira lentamente nella curiosa indicibile sensazione che respirare non sia affatto la cosa più necessaria per vivere. Domani sera...