1974 Venezia Traghetto - Paolo Pennisi

Vai ai contenuti

Menu principale:

1974 Venezia Traghetto

(Estratto dal catalogo)



Per contro, la società borghese, basata sullo sfruttamento e l'ingiustizia di classe, impossibilitata quindi ad avere un'arte rispecchiante questa propria realtà (che, se rappresentata, ne smaschererebbe la struttura sociale oppressiva), propaganda e riconosce come tale ogni forma di creazione che sappia fingere la realtà, sappia fuggirla (idealismo), ogni arte dedita a formule estetiche (formalismo) malate di individualismo, che serva gli scopi conservatori e reazionari del proprio potere.



In una società di tal fatta l'artista che non voglia asservirsi potrà svolgere unicamente la funzione di denuncia e di agitazione, sviluppando contenuti ed ideologie delle masse operaie e proletarie secondo le esigenze e le necessità delle stesse. Quanto vado facendo, attraverso un linguaggio disumano (poiché non può essere realista), vuole rappresentare la realtà di oppressione a cui questa nostra struttura sociale costringe le masse, ma soprattutto vuole testimoniare l'energia, la volontà di lotta, la fede rivoluzionaria, la combattività di queste stesse masse tese all'abbattimento del potere, la tensione consapevole rivolta alla creazione dell'uomo comunista. Nel far ciò non propongo un'arte «definitiva», una nuova estetica.



Domani, realizzata la società comunista, riapparirà il volto dell'uomo diverso che si sarà conquistato il diritto di sorridere e di essere sereno poiché non conoscerà le parole sfruttamento oppressione ingiustizia; da quest'uomo e per esso nascerà un'arte non mistificante la realtà, che saprà rispecchiare con naturalezza i fatti e le immagini perché finalmente e realmente umani, senza fughe in avanti, riparatrici e mistificatrici.


Torna ai contenuti | Torna al menu