Negli anni ottanta la sua ricerca è più orientata verso l'immagine post-concettuale, nell accentuare una sempre più precisa identificazione tra impegno sociale e creatività intesa come «ideologia naturale del fare, possibile e impossibile», di una condizione umana in inconosciuta trasformazione, si rivolge ad una rappresentazione auto/introspettiva della propria identità, che fosse (o sia) comunque da viversi golosamente (forse felicemente) anche se privata da alcuna speranza. (P.P.)